Affrontare il nuovo può essere difficile a tutte le età, ma per i bambini piccoli lo è in modo particolare. In molti casi, ciò che per un adulto rappresenta un’esperienza stimolante o divertente, per un bambino tra i due e i sei anni può trasformarsi in una piccola grande fonte di ansia. Si tratta della neofobia infantile, ovvero la naturale esitazione e il disagio di fronte a situazioni, ambienti, cibi o persone sconosciute. Una reazione del tutto fisiologica, che ha perfino una funzione protettiva, ma che se non accompagnata correttamente può diventare un ostacolo allo sviluppo emotivo e alla libertà di esplorare il mondo.

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A riflettere su questo fenomeno è stato Club Med, leader mondiale delle vacanze Premium All Inclusive per famiglie, che ha scelto di approfondire il tema coinvolgendo Luca Carpino, psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva, specializzato in psicoterapia a indirizzo psicoanalitico. Insieme, hanno esplorato come proprio il contesto vacanziero, più sereno e disteso rispetto alla quotidianità, possa rappresentare una preziosa occasione per aiutare i più piccoli a superare la paura del nuovo e ad affrontare il cambiamento con maggiore sicurezza.

Lo sport in vacanza: una palestra emotiva che rafforza l’autostima

Secondo Luca Carpino, la neofobia infantile è un comportamento fisiologico che ha un suo significato evolutivo. “Si tratta di un fenomeno del tutto naturale – spiega lo psicologo – e ha anche una funzione protettiva: il bambino tende a restare ancorato a ciò che conosce perché lo rassicura. Tuttavia, è importante che questa paura non condizioni in modo eccessivo la sua quotidianità perché se diventa pervasiva, può limitare la libertà di esplorare il mondo e di crescere”.

Un efficace strumento per aiutare i bambini a fare amicizia con il nuovo è proprio lo sport, soprattutto se praticato in un contesto vacanziero rilassato e senza giudizio. In vacanza i ritmi si fanno più lenti, gli spazi più aperti e le relazioni più accoglienti, ed è proprio in questo scenario che il bambino può avvicinarsi a discipline sconosciute senza il peso della prestazione, in un ambiente dove il gioco è la regola e l’errore è permesso.

“Lo sport ha un valore evolutivo importante – continua Carpinoperché aiuta il bambino a costruire un senso di autoefficacia: prova, riesce, si sente capace. È un momento in cui si impara anche per imitazione, osservando gli altri. Chiaramente, tutto dipende da come l’attività viene proposta: un contesto ludico, accogliente, senza giudizio né pressione sulla prestazione, è fondamentale per facilitare l’esperienza”.

Vacanze Club Med e Kids Club: l’importanza di un ambiente positivo e senza pressioni

Il contesto, come sempre quando si parla di emozioni infantili, fa la differenza. Ed è proprio in vacanza che i bambini riescono ad aprirsi più facilmente al nuovo. “L’ambiente vacanziero è meno pressante, più rilassato, e questo favorisce l’apertura alla sperimentazione. Il bambino è più propenso a sperimentare, perché sa di potersi fermare, sbagliare, riprovare. Sebbene i bambini più routinari potrebbero sentirsi inizialmente disorientati anche in vacanza – precisa lo psicologo – in generale, la vacanza è un contesto in cui si può fare quel ‘pezzettino in più’ senza paura di fallire o di essere giudicati”.

In questa prospettiva, Club Med ha costruito negli anni un’offerta su misura per le famiglie e per il benessere dei più piccoli. Dal Mini Club, nato nel 1967 come prima esperienza di intrattenimento e crescita dedicata ai bambini in vacanza, ai numerosi Kids Club attivi nei Resort Premium ed Exclusive Collection del marchio. Qui ogni attività sportiva e ricreativa è pensata per favorire la curiosità, l’autonomia e il gioco libero, senza pressioni o aspettative di risultato.

Il punto di forza sta nell’approccio all’Educazione Positiva, una filosofia educativa che punta a potenziare le competenze trasversali dei bambini, come l’adattabilità, la collaborazione, la creatività e l’intelligenza emotiva, aiutandoli a diventare adulti più sereni, resilienti e capaci di affrontare le sfide della vita.

Dal tiro con l’arco alla vela: ogni attività è una palestra di coraggio

Le esperienze sportive proposte da Club Med in vacanza diventano così piccole “palestra di coraggio”, dove ogni bambino può mettersi alla prova secondo i propri tempi e inclinazioni. Che si tratti di imparare a tirare con l’arco, di salire per la prima volta su una barca a vela, di cimentarsi con una partita di tennis o di partecipare a uno spettacolo serale, tutto è progettato per essere accessibile e divertente, trasformando la paura del nuovo in entusiasmo per la scoperta.

“L’elemento ludico fa la differenza – sottolinea Carpinoperché toglie peso alla performance e restituisce libertà di sperimentare le proprie capacità”. A rendere possibile tutto questo sono istruttori formati e attenti, ambienti colorati e accoglienti, attrezzature sicure e spazi morbidi dove poter cadere, rialzarsi e riprovare senza il timore di sbagliare.

Naturalmente, ogni bambino è diverso e ha bisogno di essere ascoltato. “È importante tenere conto dell’indole del singolo: un bambino timido potrebbe trarre più beneficio da uno sport individuale, come il tiro con l’arco, piuttosto che da uno sport di squadra, almeno inizialmente. La chiave sta nel proporre esperienze accessibili, che stimolino curiosità e offrano una gratificazione immediata”.

Se un bambino rifiuta una nuova attività, il consiglio dello psicologo è chiaro: “Il rifiuto va ascoltato e decifrato, non forzato. Dobbiamo chiederci cosa significa quel no, da cosa nasce, e in quale momento preciso emerge. Solo così possiamo comprenderlo davvero. Non tutto ciò che è nuovo deve per forza essere affrontato subito: a volte è sufficiente tollerare quel no, riconoscerlo, e lasciarlo lì finché non si trasforma da solo in un sì”.

I segnali di una conquista arrivano in fretta. Lo si vede nel sorriso del bambino, nella narrazione di ciò che ha vissuto, nell’entusiasmo con cui si avvicina a nuove attività e nuove persone. Se torna dal Mini Club felice, curioso e pieno di racconti, significa che qualcosa è cambiato: ha superato una piccola paura e ha scoperto il piacere di farlo.