Siamo nel 1996. Il film inizia con una scena tipica dell’immaginario di tutti delle high school americane: tutti radunati nella palestra ad ascoltare il Preside che fa agli studenti il discorso di fine anno, che termina con la presentazione del più promettente studente (un ringiovanito dagli effetti speciali, Kevin Hart).
Ma, mentre la scuola acclama il suo eroe, negli spogliatoi maschili un ragazzino cicciottello, con apparecchio e sguardo dolce si fa la doccia al ritmo della canzone “My Lovin”. Il ragazzo in questione è un irriconoscibile The Rock, che interpreta appunto Robbie Weirdicht.
E proprio qui si consuma un atto di bullismo quando alcuni ragazzi della scuola lo prendono a forza e lo portano in palestra dove si troverà nudo davanti all’immensa platea. Tutti lo deridono tranne il promettente Calvin che gli presta la sua giacca per coprirsi.
Il film ci catapulta subito a vent’anni dopo quando si capisce che le cose non sono andate come si sperava al liceo, o almeno non tutte. Calvin, il ragazzo d’oro, si è davvero sposato con la reginetta del ballo ma ora fa il commercialista ed è infelice del suo lavoro e della sua vita in generale.
Un giorno, annoiato alla sua scrivania del lavoro, riceve una richiesta d’amicizia su Facebook, da parte di un certo Bob Stone. Calvin accetta la richiesta che scopre essere di Weirdicht, che decide di incontrare la sera stessa. Alto, muscoloso, senza capelli, sorridente ed impacciato: rimane ben poco del cicciottello conosciuto alle scuole superiori. Tramite varie vicende si scoprirà presto che Weirdicht ora è uno spietato e famoso agente della CIA.
Calvin si troverà nel bel mezzo di un intrigo internazionale e ma non andiamo oltre, il resto lo vedrete presto sul grande schermo.
Il film “Una spia e mezzo” si pone come la tipica commedia americana, che si basa interamente sull’alternarsi di gag e piccole discussioni o situazioni imbarazzanti tra i protagonisti.
La veste comica di The Rock offre una divertente variante del perdente, nel modo più buffo possibile. Si tocca il tema del bullismo comunicando che se ne può uscire da vincenti. In generale la commedia risulta piacevole, ma senza troppe aspettative.