
Una vittoria inaspettata in una finale altrettanto inaspettata dato che per la prima volta in assoluto si è disputata in tre (perché “nessuno meritava di essere escluso”…?!), con Cristina, Gloria e Valerio pronti a preparare il loro menù vincente.
Ma andiamo con ordine.
 Si è partiti come sempre con la Mystery Box che è stata in pratica un foglio di carta bianca: 45 minuti per cucinare un piatto ispirato al proprio passato e che racconti il proprio percorso all’interno della cucina di MasterChef.
 Cristina impiatta, malissimo, un “Rombo e scaloppa di foie gras”, Gloria presenta una “Quaglia scomposta ripiena di amore” altrettanto impiattato male ma buono, e Valerio crea il suo “Risotto ai gamberi 2.0” che lo fa vincere e guadagnare il vantaggio per l’Invention Test.
Scarti di lusso
Sotto le cloche ci sono degli ingredienti sottovalutati da molti: gli scarti e gli avanzi del cibo. Il recupero degli scarti è un impegno morale ed etico e anche un’opportunità per dare un tocco di originalità ai piatti.
 Lo sanno bene tre chef di prestigio come Igles Corelli, Pietro Leemann e Matias Perdomo che hanno portato tre loro creazioni “scartate”.
 Chef Corelli dei “Palloncini croccanti” con riso e rapa rossa, emulsione di gamberi e maionese fatta con scampi e gamberi.
 Chef Leemann il “Viaggio nel tempo che è stato e che sarà”, ossia un fritto leggero fatto con gli scarti del pane, sfere di okara e tofu profumate al sesamo e scorza di arancia, chutney fatto con bucce di mela, colatura di melanzane affumicate e maionese di miso.
 Chef Perdomo il suo finto “Montblanc”, fatto di ceci, pollo, olio di cipolle bruciate, crosta di gorgonzola e gambi di prezzemolo.
 Valerio replica il piatto dello chef Corelli e affida a Cristina il finto Montblanc e a Gloria il piatto vegetariano di Leemann.
 Secondo i mitici quattro giudici – Cracco, Barbieri, Cannavacciuolo e Bastianich – tutti e tre i concorrenti riescono a realizzare talmente bene i piatti che nessuno merita di essere escluso
I menù finali
 Gloria con “Pazzamente ligure”:
 – “Cima alla genovese moderna”: frattaglie di vitello con purè di carote e carpaccio.
 – “Pansotti con sugo di noci”, ripieni di borragine
 – “Prebuggiun rivisitato”: risotto alle erbe selvatiche
 – “Coniglio alla Ligure”: coniglio alla doppia cottura su chutney di mele e cardamomo.
 – “Pandolce Genovese”, su crema inglese al limone e fragole sciroppate a freddo

Cristina con “L’eleganza della semplicità”:
 – “Rosa bianca”: rosa di seppia con gelato allo squacquerone, salsa alla rucola e chips al nero di seppia
 – “Strozzapreti”, con rombo, vongole, fiori di zucca essiccati e pomodorini.
 – “Riflesso”: sandwich di triglia con crema di pomodoro e gelatina di prezzemolo
 – “Mini ghiacciolo” al mango e passion fruit ricoperto di cioccolato bianco e lime
 – “Cremoso al lampone” con essenza di rosa e panna cotta al pepe di sichuan


Valerio con “Valerio 18.0”:
 – “Il mare”: plancton con sashimi di capesante affumicate e crumble di cacao.
 – “Ricordo di un amico”: tartare di wagyu con polpa di riccio di mare, farro croccante e aria di shiso
 – “L’apparenza inganna”: ravioli con salsa udon, spalla di maiale, cavolo cinese e chutney di kumquat
 – “Black code in olio cottura”, con pelle croccante, crema di mais, mais peruviano bruciato e uova di salmone
 – “Semifreddo di Lorenzo” al basilico e vaniglia con salsa al frutto della passione, lamponi, mandorle e cacao.


Ora non ci resta che aspettare la settima stagione con la grande novità dell’assenza dello chef Carlo Cracco che si dedicherà anima, cuore e tempo al suo nuovo ristorante in Galleria a Milano lasciando una sedia libera tra i temuti giudici di MasterChef, chi lo sostituirà?
Nel frattempo da giovedì prossimo per chi non riesce proprio a stare senza mystery, invention e pressure test, inizia Celebrity Masterchef. Ma questa è tutta un’altra storia.
 Per il momento facciamo un in bocca al lupo al giovane Valerio sperando che investa davvero questa vittoria e questi 100mila euro nell’inseguire la passione per la cucina e non solo per diventare l’ennesimo personaggio televisivo e testimonial del dado.
				
