Se vi è capitato di vedere qualche foto di Woodstock giusto per prendere un evento a caso, e sono sicura che sì, vi è capitato, avrete potuto notare un filo conduttore negli outfit dei giovani presenti: il denim è ovunque.
Jeans anni 70: non solo zampa
Si diffonde ben prima di quel periodo, ma negli anni Settanta assume una valenza particolare: è il capo di tutti, per tutti, con cui puoi fare tutto, è democratico, è unisex, è senza razza. Ci si può rotolare nei prati, andare ai concerti, protestare in jeans, sposarsi in jeans. Si può indossare solo un jeans, una salopette, una giacca su cui dipingere il simbolo della pace.
Come si indossa oggi un jeans ispirandosi a quel periodo?
Facile, pensiamo: immediatamente il nostro immaginario ci propone un pantalone fare, ovvero “a zampa d’elefante”. Colleghiamo questo tipo di denim ad un’estetica hippie e lo abbiniamo a camicie floreali, cinturoni, bandana e fiori nei capelli, frange.
C’è questo ma anche molto altro. C’è la zampa davvero ampia, “a palazzo” e il pantalone aderente e ampio solo in fondo, da abbinare a micro camicie, pull bon ton con foularino, giacche e gilet per un look decisamente più glamour, alla Charlie’s Angel.
Ci sono le taschine a filetto a vista, c’è il look un po’ marinaire con magliette a righe, i jeans patchworck e quelli gessati. Ci sono gli shorts, “shortissimi” e aderentissimi, anche per lui. Sia a vita alta che vita bassa, ricavati da jeans tagliati o dalla. Sono simbolo di informalità assoluta e come tali sono da indossare con t-shirt e top, bandane e foulard.
Vi serve qualche idea per il vostro shopping di jeans anni 70? In alto da sinistra, dalle attuali collezioni: con taschine Mango, alla caviglia Rouje, con cuciture a contrasto Patrizia Pepe, shorts Levi’s.