Da oltre cinquant’anni protagonista dell’editoria giuridica e scolastica, oggi il Gruppo Editoriale Simone guarda al futuro tra intelligenza artificiale, crescita internazionale e investimenti culturali. Luca Misso racconta a Fashion Times come la casa editrice napoletana si stia trasformando in un vero hub di contenuti, capace di coniugare tradizione, innovazione e una visione industriale che guarda ai giovani lettori e alle nuove tecnologie. Dall’acquisizione di Topipittori al lancio di tutor digitali, un’intervista che svela i prossimi scenari dell’editoria italiana.

GUARDA ANCHE: Federico Stefani racconta VAIA: intervista sul design che nasce dalla natura ferita

Intervista a Luca Miso Presidente e Amministratore Delegato di Simone S.p.a

Partiamo dal nome: perché vi chiamate proprio “Simone”? Il nome nasce da un’espressione napoletana molto particolare: “Don Simone Stampe e Compone”. È un detto che descrive chi sa arrangiarsi, chi riesce a fare tutto da solo. A Napoli è un complimento, un modo per indicare una persona intraprendente. La nonna di Federico Del Giudice, fondatore della casa editrice, vedendolo sempre alle prese con fascicoli, fogli e dispense, gli diceva: “Mi sembri Don Simone Stampe e Compone”. Così, per dare un’identità più personale e autentica alla casa editrice e superare la sigla FDG – che poteva essere fraintesa dato il contesto politico di fine anni Sessanta – si è scelto questo nome. Un nome romantico, che oggi è ancora il simbolo della nostra filosofia: realizzare il più possibile in casa, dal contenuto alla produzione preservando e facendo crescere il nostro know-how interno. Siamo davvero “Stampe e Compone”.

investor day gruppo editoriale simone

Come si è evoluta nel tempo la casa editrice Simone? Siamo molto di più di una tradizionale casa editrice, possiamo definirci da sempre produttori di contenuti specializzati. Questo significa che non ci limitiamo a stampare libri, ma li creiamo, li aggiorniamo, li adattiamo a ogni formato e li distribuiamo su tutte le piattaforme disponibili. Il nostro core non è solo il libro cartaceo, ma il suo contenuto, che può vivere ovunque: su carta, in digitale, in app, in video. Abbiamo fatto una trasformazione profonda, perché il mercato ce lo ha richiesto e noi ci siamo adeguati prima di altri.

Perché avete deciso di investire nell’editoria per l’infanzia con l’acquisizione di Topipittori? Perché l’editoria per bambini e ragazzi per noi è l’unica davvero scalabile, capace di garantire crescita e internazionalizzazione. Topipittori è una realtà affermata, con un’identità forte e un catalogo di altissima qualità. Parliamo di un editore che, nel 2023, ha venduto oltre 170.000 copie con un fatturato superiore a 1,3 milioni di euro. Gli autori di punta vendono anche 50.000 copie all’anno e alcuni titoli pubblicati nel 2006 sono ancora oggi in prima fila nelle librerie. Inoltre, questi libri non scadono: non finiscono nel “cassone”, come accade ai titoli del segmento giuridico professionale e non solo. Hanno una vita editoriale lunga, costante e generano valore nel tempo. L’obiettivo è anche ridurre la dipendenza dai titoli giuridico-professionali e dai concorsi, che restano centrali per fatturato e utili, ma comportano una forte instabilità. L’infanzia ci dà la possibilità di bilanciare il portafoglio editoriale e garantire numeri più stabili.

investor day gruppo editoriale simone

C’è già un progetto concreto di espansione internazionale? Sì, è già in corso. Lo abbiamo accennato nel nostro comunicato: l’acquisizione di Topipittori rappresenta il primo passo verso l’internazionalizzazione. Il marchio è già riconosciuto all’estero, riceve royalties e ci ha aperto immediatamente contatti e opportunità. Inoltre, stiamo facendo attività di scouting per acquisire altre realtà simili, piccole ma ben posizionate nei rispettivi mercati. L’idea è creare un gruppo forte e strutturato, capace di centralizzare produzione e logistica, e di rendere sostenibili anche case editrici che da sole non potrebbero reggere certi investimenti. Vogliamo puntare su realtà con cataloghi solidi, con autori di qualità, ma con mercati ancora da sviluppare.

In che modo state integrando l’intelligenza artificiale nel vostro lavoro editoriale? L’intelligenza artificiale per noi è uno strumento strategico, già operativo nella produzione interna. I nostri redattori lavorano con assistenti virtuali come Simon Bot o ESophIA, che accedono a banche dati sempre aggiornate e aiutano a produrre testi, sintesi, quiz, schede di studio. Questo consente di velocizzare il lavoro in modo straordinario, mantenendo alta la qualità. Ma non ci fermiamo qui: abbiamo anche sviluppato un’applicazione esterna per lo studio, e in collaborazione con OnePix stiamo costruendo un tutor digitale ancora più evoluto. L’obiettivo è preparare gli studenti a 360 gradi, sulla base dei nostri materiali, in modo completamente personalizzato. L’IA non sostituisce le competenze, ma le amplifica e le rende più efficienti.

Qual è il vostro punto di vista sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale? Abbiamo seguito da vicino lo sviluppo delle piattaforme di IA e oggi osserviamo una fase di leggera involuzione. Inizialmente i grandi modelli generativi si basavano su dataset verificati, provenienti da fonti affidabili. Oggi, invece, pescano sempre più spesso da web e social network, assorbendo contenuti anche di scarsa qualità. Questo può diventare un problema serio. È per questo che noi usiamo l’IA solo su dataset costruiti in casa, controllati, formati sui nostri contenuti certificati. Solo così possiamo garantire risultati affidabili, coerenti e utilizzabili davvero in ambito educativo o professionale.

investor day gruppo editoriale simone

Su quali progetti futuri state puntando? Stiamo investendo su tre direttrici principali. La prima è il tutor IA avanzato, frutto della collaborazione con OnePix, che sarà totalmente formato sui nostri materiali. La seconda sono le banche dati, che rappresentano una componente strategica della nostra crescita. Collaboriamo con partner solidi e abbiamo una base clienti molto ampia. Vogliamo unire la potenza dell’IA alla qualità dei contenuti normativi e giuridici, così da creare un ecosistema digitale completo. La terza direttrice è quella della formazione specialistica in ambito giuridico. La visione è chiara: rafforzare la nostra posizione come content company, tecnologica, specializzata, ma con un’anima editoriale solida, creando un ecosistema che partendo dallo sviluppo di contenuti originali e specialistici, passi per i libri e riviste (su qualsiasi supporto), banche dati e formazione, per fornire allo studente, al concorsista e al professionista una offerta completa di contenuti sempre aggiornati.