Barbie, brand simbolo di generazioni, compie un passo importante verso la rappresentazione e l’inclusione con il lancio della sua prima bambola con diabete di tipo 1. Un’aggiunta significativa alla linea Barbie Fashionistas, pensata per aiutare i bambini a identificarsi attraverso il gioco e per sviluppare empatia nei confronti di esperienze diverse dalle proprie. Questa novità si inserisce perfettamente nel percorso di evoluzione che il brand Mattel ha intrapreso negli ultimi anni, mirando a raccontare la diversità attraverso le sue iconiche bambole.
GUARDA ANCHE: Barbie e LeBron James insieme per la prima bambola Kenbassador
Una bambola che riflette la realtà
L’introduzione della nuova Barbie con diabete di tipo 1 è frutto della collaborazione tra Mattel e Breakthrough T1D, l’organizzazione mondiale leader nella ricerca su questa patologia. Per garantire un’accurata rappresentazione della condizione, Barbie indossa dispositivi medici reali come un CGM (monitor continuo del glucosio) posizionato sul braccio e una pompa di insulina, un piccolo apparecchio indossabile agganciato alla vita, in grado di somministrare insulina automaticamente. Il CGM è mantenuto saldo al braccio con un nastro rosa a forma di cuore, mentre il monitoraggio è visualizzato su un’applicazione CGM su smartphone, parte integrante dell’outfit della bambola.
L’abbigliamento è stato curato nei dettagli per veicolare un messaggio forte e visibile: la Barbie indossa un elegante completo blu con top a pois e gonna con volant, richiamo esplicito ai simboli internazionali della consapevolezza sul diabete. Completano il look una borsetta in tinta pensata per contenere tutto l’occorrente, dai dispositivi medici agli snack, per normalizzare ogni aspetto della quotidianità.
Rappresentazione, empatia e visibilità
“L’introduzione di una Barbie con il diabete di tipo 1 rappresenta un passo importante nel nostro impegno per l’inclusione e la rappresentazione”, ha dichiarato Krista Berger, Senior Vice President di Barbie e Global Head of Dolls. “Barbie contribuisce a plasmare la percezione che i bambini hanno del mondo e, rappresentando la condizione medica del diabete di tipo 1, facciamo in modo che un maggior numero di bambini possa identificarsi nelle storie che immagina e nelle bambole che ama”.
Il diabete di tipo 1 è una patologia autoimmune cronica che colpisce circa 9 milioni di persone nel mondo. È una condizione complessa, che non dipende da alimentazione o stile di vita, e richiede una gestione costante. Avere la possibilità di vedere questa realtà rappresentata in una Barbie è un segnale importante non solo per chi convive con la malattia, ma anche per la società tutta, che ha bisogno di strumenti di comunicazione inclusivi e accessibili fin dall’infanzia.
Aaron J. Kowalski, CEO di Breakthrough T1D e persona che convive con il diabete tipo 1 da quando aveva 13 anni, ha dichiarato: “Questa collaborazione ha un valore profondamente personale: significa dare una incredibile visibilità a una patologia che colpisce tante famiglie. È un onore lavorare con un brand che condivide il nostro impegno nel mostrare ai bambini che una vita con il diabete di tipo 1 può essere piena, vivace e stimolante”.
I role model internazionali e il supporto italiano
Per rafforzare l’impatto del messaggio, Barbie ha deciso di omaggiare due figure internazionali che hanno fatto del racconto del diabete tipo 1 una missione personale. Si tratta della modella britannica Lila Moss e dell’istruttrice statunitense Robin Arzón. Entrambe hanno ricevuto una doll “one of a kind” ispirata a loro, un gesto simbolico ma potente. “Sono orgogliosa di usare la mia piattaforma per educare al diabete di tipo 1 dimostrando che essere diversi è bello. Ricevere messaggi da persone che vedono i miei cerotti CGM e si sentono rappresentate significa tanto per me”, ha commentato Lila Moss.
In Italia, la campagna è sostenuta da due ambassador speciali: Alice Degradi, pallavolista della nazionale e ingegnere, e Prisca Hartmann Gulienetti, modella e creativa. Entrambe convivono con il diabete di tipo 1 e sono state scelte come volti autentici e ispiranti, capaci di raccontare cosa significhi vivere ogni giorno con questa condizione, senza rinunciare alle proprie ambizioni.
Barbie Fashionistas tra inclusione e sostenibilità
Con questa nuova bambola, la linea Barbie Fashionistas si arricchisce ulteriormente, confermandosi la più inclusiva mai creata dal brand. Oltre 175 look, con una varietà che abbraccia diverse tonalità di pelle, colori degli occhi, texture dei capelli, corporature, disabilità e stili: si va da Barbie con apparecchi acustici a Barbie con sindrome di Down, da Barbie in sedia a rotelle a quella non vedente. Una visione che rispecchia il mondo reale in tutta la sua diversità.
A questa missione si aggiunge l’impegno per la sostenibilità. Le bambole della linea 2025 sono realizzate con almeno il 50% di plastica bio-circolare certificata ISCC (Mass Balance Approach) e le confezioni utilizzano materiali provenienti da fonti certificate FSC. Un’ulteriore testimonianza della volontà di Mattel di contribuire a un futuro più etico e responsabile.
Il valore educativo del gioco con le bambole
Oltre al valore simbolico e inclusivo, il gioco con le bambole ha anche un risvolto educativo. Uno studio condotto da Barbie in collaborazione con l’Università di Cardiff ha dimostrato come questo tipo di gioco possa stimolare empatia e competenze sociali, fondamentali per lo sviluppo infantile. Le bambole diventano strumenti per immaginare e costruire storie, scenari e relazioni, preparando i bambini a interagire con il mondo reale con maggiore consapevolezza.
Con la nuova Barbie con diabete tipo 1, il messaggio è chiaro: ogni storia merita di essere raccontata, ogni bambina e bambino ha diritto a vedersi rappresentato, e ogni diversità può diventare un punto di forza.