Abbiamo incontrato Nicola Fuzzati, Director of Innovation and Development for Cosmetic Ingredients Chanel, in occasione del lancio del nuovo HYDRA BEAUTY MICRO SÉRUM.

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Tra viaggi alla scoperta delle piante più rare e la creazione di ingredienti esclusivi, ci ha raccontato come Chanel stia trasformando la ricerca cosmetica in un processo sostenibile e profondamente connesso con la natura.

Dalla camelia giapponese alla biodiversità protetta nei cinque Open Sky Lab del brand, l’innovazione passa oggi per la trasparenza della filiera, l’agroecologia e la scienza green.

Può raccontarci il suo ruolo in Chanel? Dirigo il dipartimento di innovazione e sviluppo degli ingredienti cosmetici. Ci occupiamo in particolare di ingredienti naturali, soprattutto derivati dalle piante. Sviluppiamo ingredienti attivi e funzionali che, oltre a offrire benefici alla pelle, migliorano la texture dei prodotti.

Il suo lavoro implica anche molta esplorazione, giusto? Assolutamente. Dico spesso che ho il lavoro più bello del mondo: viaggio per cercare piante interessanti nei quattro angoli del pianeta, le porto in laboratorio e ne studio le proprietà per sviluppare nuovi ingredienti. Chanel ha cinque centri di ricerca chiamati Open Sky Lab: due in Francia (Gaujac e Alpi del sud-est), uno in Bhutan, uno in Madagascar e uno in Costa Rica.

Oggi si parla molto di camelia. Qual è il suo ruolo nei prodotti Chanel? La camelia è al centro della linea Hydra Beauty. Abbiamo iniziato a studiarla nel 1998 e oggi abbiamo sviluppato 15 ingredienti da questa pianta. Lavoriamo soprattutto con la Camelia Japonica Alba Plena, una varietà bianca a fiore doppio un tempo a rischio estinzione. Oggi ne coltiviamo oltre 150 esemplari, producendo circa una tonnellata di fiori l’anno.

Quali sono le proprietà più interessanti di questa pianta? La camelia è una pianta ricca di polifenoli come catechina ed epicatechina. È nota anche perché una delle sue varietà, la Camelia Sinensis, è la pianta del tè. In Chanel abbiamo focalizzato l’attenzione su varietà particolari e sviluppato sette attivi da esse derivati.

Nicola Fuzzati, Director of Innovation and Development for Cosmetic Ingredients Chanel
Nicola Fuzzati, Director of Innovation and Development for Cosmetic Ingredients Chanel (ph: Federico Avanzini)

C’è ancora margine di scoperta attorno alla camelia? Senza dubbio. A Gaujac abbiamo un giardino, il Plantarium di Jean Thoby, con oltre 2000 specie e varietà di camelie. È un vero laboratorio a cielo aperto e crediamo ci siano ancora almeno 50 anni di ricerca davanti a noi con questa pianta.

Oltre alla ricerca, contribuite anche alla tutela della biodiversità? Sì, in modo concreto. Abbiamo acquisito un’azienda agricola di 70 ettari – di cui 40 coltivati a camelia – che gestiamo secondo i principi dell’agroecologia. Non usiamo pesticidi né fertilizzanti chimici. Studiamo le interazioni tra le piante coltivate e quelle spontanee, per proteggere e valorizzare la biodiversità.

Chanel si occupa anche della produzione degli ingredienti? Sì. Siamo unici in cosmetica perché controlliamo l’intera filiera: dalla coltivazione alla ricerca,  fino alla produzione degli ingredienti nei nostri laboratori. Questo garantisce tracciabilità e qualità assoluta.

Che emozione prova nel vedere un ingrediente da lei scoperto finire in un prodotto Chanel? È la più grande soddisfazione. Dopo una lunga carriera accademica e 15 anni nell’industria farmaceutica, vedere un ingrediente che hai contribuito a scoprire diventare parte di un prodotto iconico è impagabile.

Nel nuovo prodotto che Chanel lancia oggi, qual è il ruolo della camelia? È centrale. Contiene ben 9 ingredienti derivati dalla camelia: 5 attivi e 4 funzionali. Ci sono l’olio, le ceramidi, la cera, oltre agli attivi idroattivo, e oleoattivo. La camelia è davvero l’anima del prodotto.