Quando una collezione di accessori riesce a superare il concetto di semplice oggetto di design e diventa racconto visivo, esperienza sensoriale e riflessione sulla memoria, allora il risultato è qualcosa di più profondo e durevole. È questo il senso della nuova collezione Calcarea firmata Biagini, che ha scelto di presentare il suo progetto in un contesto intimo e suggestivo, accompagnato da una narrazione artistica capace di coinvolgere i sensi e il pensiero.
Al centro di questo racconto visivo e materico c’è Marie Sophie Wilson, modella iconica degli anni ’90, oggi volto della campagna Calcarea e interprete dell’essenza profonda di questo progetto.
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L’atmosfera che ha accolto gli ospiti in occasione della presentazione è stata studiata per restituire un senso di naturalezza, di eleganza discreta e di continuità con la narrazione che caratterizza la collezione. In questo contesto, Marie Sophie Wilson ha confermato il suo entusiasmo nell’essere parte di una narrazione che mette al centro la materia, la sua trasformazione e il suo valore simbolico. La scelta di affidare a lei il ruolo di volto della campagna non è casuale, ma risponde alla volontà di dialogare con una figura capace di attraversare epoche diverse conservando autenticità e carisma.
La collezione Calcarea di Biagini tra stratificazioni, materia e racconto visivo
Alla base della collezione Calcarea c’è l’idea di creare una serie di accessori che siano il risultato di un processo di stratificazione, di sedimentazione del tempo, come accade in natura per le rocce calcaree. Biagini ha voluto dare vita a un racconto materico, fatto di sfumature e sovrapposizioni, in cui ogni pezzo porta con sé una storia fatta di tempo e trasformazione. Il percorso espositivo pensato per la presentazione della collezione è stato costruito per coinvolgere i visitatori attraverso una sequenza di immagini, materiali e atmosfere che rimandano al concetto di accumulo e permanenza.
Le borse della collezione, veri protagonisti di questo racconto, dialogano con le immagini fotografiche e con l’ambiente in cui sono inserite, in un rapporto di equilibrio e contaminazione. Le superfici dei materiali evocano la ruvidità e la delicatezza della pietra calcarea, mentre i colori rimandano alle tonalità neutre e ai riflessi opachi della natura. Ogni dettaglio è studiato per suggerire un senso di permanenza e di memoria, qualità che Biagini ha voluto mettere al centro di questa proposta per offrire accessori che siano anche contenitori simbolici di significati e sensazioni.
A rendere ancora più significativo questo dialogo tra prodotto e immagine è la partecipazione della famiglia Amidei, cuore pulsante di Biagini, che insieme alla fotografa Carlotta Bertelli e al direttore creativo Gianluca Guaitoli ha dato vita a un progetto corale, capace di unire estetica e contenuto. Un lavoro costruito attraverso confronti, visioni condivise e una direzione artistica affidata a Studio Hamor, che ha firmato il concept visivo dell’intera collezione, disegnando un percorso capace di restituire al pubblico una narrazione coerente e coinvolgente.
Marie Sophie Wilson e la scelta di interpretare la collezione Calcarea
A dare volto e voce a questa collezione è stata Marie Sophie Wilson, modella di culto degli anni ’90 e simbolo di un’eleganza che sa essere spontanea e anticonvenzionale. La sua presenza all’evento ha segnato uno dei momenti più attesi della serata, non solo per il valore iconico della sua figura, ma per la capacità di incarnare il senso profondo della collezione Calcarea. Una donna capace di attraversare il tempo senza aderire a cliché, perfetta interprete di una linea che parla di materia, di trasformazione e di bellezza sedimentata.
Marie Sophie Wilson ha scelto di partecipare con entusiasmo al progetto, riconoscendone la forza narrativa e la qualità del dialogo tra immagine e prodotto. La sua presenza ha rafforzato la scelta di Biagini di costruire una collezione che non fosse solo un esercizio estetico, ma un racconto di storie, di luoghi e di emozioni. A sottolineare questo legame tra materia e persona, la campagna è stata ambientata in un luogo straordinario: la Balena Bianca, una monumentale parete calcarea modellata dal tempo e dall’acqua, nascosta tra i boschi di Bagni San Filippo, in Toscana.
Questo luogo di straordinaria potenza e poesia è diventato il set naturale della campagna e simbolo del concetto di accumulo e trasformazione che attraversa tutta la collezione.
La Balena Bianca e l’intreccio tra natura, arte e accessorio di design
A fare da cornice a tutto il racconto è quindi la Balena Bianca, uno scenario naturale di rara suggestione, capace di raccontare il passaggio del tempo e il valore della permanenza. Le formazioni calcaree di Bagni San Filippo, modellate nei secoli dall’acqua e dal clima, hanno ispirato il concept della collezione Calcarea, offrendo uno spunto visivo e simbolico perfettamente in linea con la filosofia di Biagini. Non è un caso che il brand abbia scelto questo luogo come sfondo per raccontare una collezione che parla di stratificazione, memoria e bellezza naturale.
La scelta di un ambiente così potente rafforza il dialogo tra moda, natura e arte visiva, trasformando la collezione in un progetto che supera il concetto di accessorio per diventare racconto materico e poetico. Ogni borsa Calcarea non è solo un oggetto funzionale, ma un elemento che conserva il senso del tempo, dei luoghi e delle persone che lo hanno ispirato. Una proposta che conferma l’identità di Biagini come marchio capace di coniugare ricerca estetica e contenuto, artigianalità e narrazione.