Il piacere sessuale come esperienza universale e culturale
Il piacere sessuale, sebbene sia parte dell’esperienza umana universale, è profondamente modellato da norme culturali, stereotipi di genere e narrazioni sociali che plasmano il modo in cui viene vissuto, espresso o persino represso. LELO, brand pioniere del benessere sessuale, si impegna da anni a smontare i pregiudizi che circondano il piacere, promuovendo un approccio inclusivo, consapevole e libero da vergogne o restrizioni morali.
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Dalle divinità greche al Kama Sutra: una storia globale del desiderio
In molte civiltà antiche, il sesso non era solo tollerato, ma celebrato. Nell’induismo, il Kama Sutra è molto più che un manuale erotico: è una guida filosofica che abbraccia amore, spiritualità e piacere. Nella mitologia greca, gli dèi stessi partecipavano a relazioni amorose ardenti, dimostrando quanto il desiderio fosse considerato una forza vitale, parte integrante dell’esistenza umana. In Asia orientale, il concetto di jing – l’energia sessuale – era percepito come elemento essenziale per la salute.
Con l’avvento di ideologie religiose più restrittive, soprattutto in Europa durante il medioevo, il piacere è diventato qualcosa da temere. Il sesso è stato associato al peccato, generando una lunga tradizione di repressione che ancora oggi fa sentire i suoi effetti.
Sessualità normale: un’etichetta che imprigiona
Il primo mito affrontato da LELO, con il contributo della psicoterapeuta e sessuologa Valentina Cosmi, riguarda l’idea che esista una sessualità “normale”, spesso identificata con la penetrazione pene-vagina come atto supremo del rapporto sessuale. Una visione limitante, che esclude tutte le forme alternative di piacere.
Cosmi chiarisce: “Pensare la sessualità in questi termini ‘ingabbia’ e costringe gli individui, uomini o donne che siano, a stare in paletti e in categorie che ovviamente non possono rispecchiare le caratteristiche, le inclinazioni e i gusti delle singole persone”. Il rischio? Una pericolosa omologazione del desiderio e l’insorgere di frustrazioni sessuali diffuse. Il piacere è, per sua natura, personale e variegato. Ogni tentativo di “normalizzarlo” produce esclusione.
LELO sfida il mito del desiderio maschile superiore
Un’altra convinzione diffusa riguarda la supposta superiorità della libido maschile. Gli uomini, si dice, sarebbero naturalmente più desiderosi, incapaci di resistere ai loro impulsi. Le donne, invece, sarebbero più “contenute”. Uno stereotipo tanto antico quanto infondato.
“Ancora oggi purtroppo – prosegue Cosmi – l’idea diffusa è che gli uomini abbiano bisogni ‘fisiologici’ che difficilmente possono contenere, mentre per le donne lo stereotipo vuole che non sia così.” Ma la scienza è chiara: il desiderio sessuale non ha un genere, è influenzato da fattori psicologici, sociali, culturali. Cosmi sottolinea come le differenze tra uomini e donne riguardino la qualità, non la quantità del desiderio, con dinamiche cicliche e individuali che sfuggono a qualsiasi schema predefinito.
Santa o trasgressiva: il falso dualismo nella visione della donna
Il terzo mito riguarda il cosiddetto “complesso Santa-Donna di facili costumi”: una visione binaria e moralista che classifica le donne come pure e degne solo se sessualmente passive, o trasgressive e quindi negative se liberamente desideranti.
“Questa visione così riduttiva – spiega Cosmi – alimenta la stereotipia dei ruoli di genere e polarizza la sessualità femminile, eliminando di fatto l’ampio spettro delle sfumature possibili.” La libertà sessuale di una donna viene così giudicata, etichettata, sminuita. Un retaggio culturale che ha bisogno di essere scardinato, anche grazie a un’educazione affettiva e sessuale più inclusiva.
Il piacere è benessere, non un lusso superfluo
Il quarto mito che LELO intende smontare è forse il più trasversale: l’idea che il piacere sessuale sia un lusso, un surplus, non una necessità. Nulla di più sbagliato. Il piacere, infatti, è una componente chiave del benessere psicofisico.
“Con il termine piacere – precisa Cosmi – non ci riferiamo solamente all’esperienza orgasmica, che in ambito sessuale rappresenta un aspetto importantissimo, ma in modo più ampio ci riferiamo al benessere, alla soddisfazione e al godimento a 360°.” Riconoscere il piacere come diritto e bisogno primario apre la strada a relazioni più sane, consapevoli e libere da obblighi o performance.
L’impegno di LELO nella promozione della consapevolezza sessuale
LELO non si limita a produrre sex toys innovativi, ma si pone come voce autorevole nel dibattito sul benessere sessuale. L’azienda promuove un approccio inclusivo e libero da giudizi, sostenendo l’importanza dell’educazione affettiva e sessuale come strumento per abbattere pregiudizi e costruire una cultura del piacere più evoluta.
Citando il documento internazionale Sexual Health for the Millennium, il piacere non è solo un diritto ma una componente fondamentale della salute umana. La sfida, oggi, è culturale: solo attraverso il dialogo, l’informazione e la valorizzazione delle esperienze diverse si può superare l’eredità di repressione che ancora pesa.
Un futuro in cui il piacere non ha etichette
Per costruire una società che celebra il piacere anziché giudicarlo, serve un cambio di paradigma. L’educazione alla sessualità e all’affettività deve diventare parte integrante del percorso di crescita delle persone, a partire dalle scuole. In Italia, questo cambiamento è urgente.
LELO si pone come alleato in questo cammino, con una missione chiara: rendere il piacere accessibile, rispettato e libero da vincoli morali imposti. Perché, “la ricerca del piacere è antica quanto l’umanità stessa. È tempo di abbracciarla pienamente”.