A 8 anni avevo già capito tutto: a spasso per via Montenapoleone con i miei genitori, con il naso all’insù, nella mia mente già avevo immaginato la mia vita in questa città… Crescendo, il mio interesse si è evoluto e rivolto soprattutto alla vita notturna, che ho sempre amato, amo e amerò finché morti non ci separi.

I gusti cambiano, i locali chiudono e ne riaprono di nuovi, ma la movida milanese è tra le più belle ed ambite d’Italia, quindi ecco a voi, signori e signore, il vademecum per conoscere Lamilanocheconta. Lo scrivo tutto attaccato perché mi voglio rifare ad un bar che ho visto a Porto Ercole che si chiamava Laportoercolecheconta: indimenticabile!

1. Numero uno in assoluto nel mio cuore è il Nephenta in piazza Diaz 1: per me è casa e chi mi conosce lo sa. Aperto negli anni ’60, ha visto sedersi ai suoi tavoli la crème de la crème della società milanese, e di conseguenza anche me (un po’ di self confidence non guasta mai!). Scendendo le scale, percorribili solo se il mitico Enri all’entrata ha deciso che sei degno di varcare la soglia, sembra di entrare in uno di quei club alla Al Capone. Alle 4 del mattino in preda alla fame chimica, puoi placare il tuo appetito con le pizzette oppure con le penne alla Nephenta che arrivano fumanti dalla cucina. Il Nepi, per gli amici, è un must per chi vuole conoscere la nightlife meneghina.

2. Se il vostro desiderio è di fare un salto negli anni ’80, non potete non passare dal Patuscino in via Madonnina 19, nel cuore di Brera: una piccola porta ti conduce nel regno degli amanti della live music. Scese le scale, sali immediatamente su un divanetto a ballare e a cantare a squarciagola le canzoni italiane da Viola Valentino agli 883, da Claudio Baglioni a Cesare Cremonini. In realtà è un corridoio con ai lati tavolini e divanetti, con alle pareti le immagini delle nostra bella città: si entra veramente nella Milano da bere, soprattutto grazie al fantastico Moijto di Fabio!

3. Se non si è ancora stufi, chiuso il Patuscino, si possono fare 2 passi ed arrivare in via Ponte Vetero 23: è adatto ai “disperati” della notte, agli irriducibili, quelli che non vanno a dormire finché hanno le forze per tenere gli occhi aperti, anche con l’aiuto degli stuzzicadenti. Sto parlando di L’Ecurie: come dico io, un locale “dimenticato dal Signore”, un ritrovo per i nostalgici di Fiorello e non estimatori di Pintus: sì, avete capito bene, è una sorta di karaoke con l’aspetto dell’interno dantesco. Provare per credere!

4. Ho conosciuto da poco gli inventori di questa grande idea, che mette d’accordo trentenni e cinquantenni: il Club Haus 80’s in via Valtellina 21. Una discoteca dove puoi ballare sulle note di musica elettronica degli anni ’70 oppure ascoltando dal vivo Spagna o ancora gridare “Alba Alba Albertino” , mentre lui in persona mixa le canzoni della tua adolescenza! Ogni serata è a tema, ma la mia preferita è il Fluo Party, dove ti puoi sbizzarrire con gli abbinamenti di colori più improponibili, facendosi disegnare sul viso ciò che desideri con penne fluorescenti! Come back to childhood!

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5. Immancabile in questa lista di sopravvivenza è il Plastic, che da qualche anno ha cambiato indirizzo: dal mitico viale Umbria a via Gargano 15. Esattamente il Killer Plastic, non è una semplice discoteca ma uno stile di vita; l’entrata è assicurata solo se non sei vestito in modo classico, quindi bandite giacche e mocassini, e una volta passata la selezione entri come per L’Ecurie, in un altro inferno dantesco, ma davvero stravagante. Puoi incontrare chiunque, anche Stefano Gabbana che si diletta a fare il DJ. La musica è tra le più d’avanguardia del mondo, per veri intenditori!

6. Diversi anni fa camminavo per via Biondi, quando mi sono imbattuta in una fiumana di gente con la birra in mano. Ho pensato di essermi teletrasportata a Monaco di Baviera. Faccio pochi passi e mi rendo conto di non essere alla Hofbräuhaus ma semplicemente allo Stalingrado, uno degli ultimi baluardi (credo esista da quasi 50 anni!) per i veri amanti della bionda, ma anche della rossa. La prima volta che ci ho messo piede, mi hanno offerto una Corona per festeggiare l’arrivo di una nuova avventrice: mi hanno conquistata!

7. Prima di farsi una birra allo Stalingrado, ci sta tutta una cena allo Chatulle, appena girato l’angolo, in via Piero della Francesca 68: oltre a mangiare una buonissima carne, dal giovedì al sabato c’è anche musica dal vivo (ormai lo avrete capito che sono un’appassionata!) fino alle 2 del mattino! Premetto che non sono stonata, di più, ma gentilmente “il Claudio”, che gestisce il locale, mi fa trovare al tavolo sempre un microfono per darmi l’ebbrezza del canto. In realtà il microfono è spento.

8. Sempre in zona, Sergio & Efisio, una tappa fondamentale: un chiosco in mezzo a Corso Sempione: non un semplice paninaro, anzi, è il posto giusto se volete sorseggiare spumante e godersi ostriche super fino alle 2.30 del mattino! È il baracchino milanese per eccellenza: in quasi 30 anni ha visto passare chiunque, dagli Yuppies ai motociclisti! Poi Sergio è il numero 1, diciamolo!

9. Il mitico Antonio Coppola, personaggio straconosciuto nella vita notturna milanese, nonché creatore dello Chandelier e delle serata Chandelier Motel, ha aperto da circa un anno l’Atlas Floyer in via Sansovino 1: a cena o per un drink, è anche l’occasione per incontrare personaggi pazzeschi, dalla Contessa Pinina Garavaglia, sempre in formissima, all’inossidabile Malgioglio, senza dimenticare ultimamente Chiambretti e tutto il suo carrozzone del Grand Hotel! A parte gli scherzi, la cucina è davvero valida e l’arredamento super barocco, in pieno stile Coppola.

10. The last but not the least, l’Hollywood in corso Como 15: è forse l’unico club italiano conosciuto veramente in tutto il mondo: ricordo una mia amica di New York che la prima volta a Milano mi ha chiesto esplicitamente di andarci perché erano anni che sognava di trascorrerci una serata. Credo non ci sia altro da aggiungere!

Come canta JovanottiLa notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio…

Quali sono i vostri locali preferiti?